martedì 27 agosto 2013

1° Trofeo Valle di Ledro, un boccone dolce amaro...

Quasi 24km e più di 1800mt di dislivello, un po' più di quello che recitava il volantino del 1° Trofeo Valle di Ledro (21,4km e 1750mt di dislivello) organizzato dalla Società Dilettantistica Sportiva Tremalzo.

Altimetria
Un sensibile incremento di fatica, che ci viene annunciato durante il briefing,  poco prima della partenza...
Un'ottantina di partecipanti, clima reso fresco dalla pioggia di sabato notte e il via a Mezzolago a 660 mt di altezza, subito in salita, lasciando alla spalle il Lago di Ledro.


Nonostante sia arrivato a questo appuntamento un po' acciaccato, non volevo comunque mancare, essendomi impegnato per prepararmi al meglio.
Al via sono tranquillo, parto con calma, mi segue poco dietro Andrea, cugino di Barbara; in fondo al paese si prende già una ripida salita, dove trovo Stefano, altro cugino di Barbara, a farci qualche foto.
Si passa sopra i 1000mt dopo meno di 3km, su un corribile sentiero forestale, che si snoda con vista sul Lago di Ledro; poi si scende leggermente e subito si risale tra sentieri stretti a tratti rocciosi.
Eccoci al primo ristoro, ce ne saranno altri e molti sono anche i volontari
posti nei punti più critici del percorso; la gara è stata organizzata in maniera esemplare.
Il ritmo è buono, mi accompagna ancora Andrea.
 Il paesaggio poco dopo diventa splendido, verdi prati, tra due ripidi crinali, ampi spazi, una malga con mucche ad aspettarci, un falso piano di qualche centinaio di metri, poi svolta a sinistra e via, di nuovo in salita su uno dei due crinali, bellissimo.
In meno di 5km si arriva fino a 1750mt passando per i prati di Saval.

All'aumentare dell'altitudine la temperatura cala sensibilmente, ma non fa freddo, nonostante un po' di vento.
Raggiunti i 1750mt si riscende fino a 1500mt; è qui, intorno al km.9, che Andrea ingrana una marcia sopra alla mia e non lo vedrò più fino all'arrivo.
Ci troviamo vicino al rifugio Pernici; ci passo al km.10, dopo 1h50' di gara, a 1600mt di altezza e bevo un po' d'acqua al ristoro.
Il sentiero roccioso da percorrere è affiancato dai resti delle trincee.
Sto bene, non ho patito per nulla i già 1000mt di dislivello passati.




Mi  "sparo" mezzo gel, bevo acqua e sali; si va verso la vetta della gara posta a 2000mt. La Cima Parì viene raggiunta con una rampa finale di dislivello di circa 150mt su 300mt circa di sentiero.
Sul cucuzzolo, raggiunto dopo un paio di soste, la fatica arriva puntuale a farsi sentire.
Per fortuna trovo qui un nuovo affollato ristoro, allestito ai piedi della croce.
Si vede il Lago di Ledro e parte del Lago di Garda, è un privilegio poter godere di una vista del genere.
Da qui è tutta discesa fino all'arrivo; sentiero stretto, immerso inizialmente tra le nuvole e con cartello "DISCESA PERICOLOSA".



Purtroppo, dopo un paio di appoggi non felici prendo una nuova distorsione e le caviglie, che fin'ora hanno ben retto, cominciano a farmi male e progressivamente mi viene sempre più difficile correre.
Cammino rapido, ma purtroppo mi rendo conto che da qui sarà un bello sforzo.
Sento che il livello di energie sta diminuendo; i sentieri sono molto ripidi, d'altronde occorre perdere più di 1000mt fino all'arrivo.
Sassi e rami la fanno da padrone e le mie caviglie cominciano a "urlare" e io a sbuffare con loro.
Passo dalla corsa al cammino, mi sorpassano una decina di concorrenti (peccato..) e a 4km dall'arrivo un altro, accompagnato dalle due "scope" che mi sospingono tra i sentieri di Dromaè, che mi sembrano sempre più ripidi.
Di correre non se ne parla, muscoli e tendini sono molto provati; è incredibile come la salita sia"volata" via senza problemi e quanto fisicamente difficile sia stata la discesa, in primis per il disturbo alle caviglie e poi per il livello di "birra" ormai assottigliatosi.
Mi lamento con le "scope"...non ce la faccio più...mi dicono che sbucando a Mezzolago l'arrivo dovrò farlo assolutamente di corsa.
Così sarà; mi dicono, inoltre, che arrivare ultimi è un po' come arrivare primi, per l'accoglienza riservata all'arrivo...
Rientro in Mezzolago, il pick up dei vigili dietro di noi accende la sirena, Enrico (organizzatore della gara) mi saluta e corre gli ultimi 500mt con me, gente all'arrivo applaude e ricevo un cinque poco dopo il traguardo...
Questo arrivo emozionante mi ripaga di tanta tanta fatica patita in discesa: ho finito una gara per me incredibile, pur cedendo al mio tempo totale (4h50') non meno di una quarantina di minuti, che avrei guadagnato in condizioni ottimali in discesa.
Per finire, un piatto di pastasciutta, offerto dalla Proloco di Mezzolago, buono ma che scende a fatica per lo stomaco chiuso; un saluto ad Andrea, velocissimo, che impiega più di un'ora in meno di me e un saluto all'organizzatore Enrico Demadonna a cui faccio i complimenti per l'organizzazione, per la perfetta riuscita della manifestazione, per la simpatia e cordialità.
Un esperienza che ha lasciato molto dal punto di vista psicologico e di cui mi sto rendendo conto poco a poco; nonostante tutto, ha lasciato pochi strascichi a livello fisico, visto che stranamente mi sembra di aver recuperato in fretta dalla faticaccia.....

Classifica I° Trofeo Val di Ledro



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