E' stato duro questo Monteregio Trail, non c'è stato un metro di asfalto, tranne che per l’inizio e l’arrivo in paese, è stato divertente correre per 27km tra sentieri, filari d'uva, strade bianche, in mezzo a un canneto, un guado, torrenti in secca, corde per arrampicarsi e per scendere dai pendii più scoscesi...
Cerco di correre a buon ritmo dove possibile e lo faccio fino a circa al 15°km, dopo il quale ho una crisi di gambe; mi ristoro con i miei “viveri”, acqua e gel. Nel frattempo mi affianca un altro partecipante alla gara e facciamo un tratto insieme chiacchierando; la fatica passa.
Yulia sul percorso è presente a fare le foto, Tato e Pier Luigi sono al ristoro del 21°km, non mi fermo, un cinque con la mano e via.
Ricordavo dall’allenamento di un mese fa la salita finale, ma ne ricordavo una sola…
Tratto di sentiero single track tra i boschi e poi ecco le due salite da urlo dopo il 23°km, mi aiuto anche aggrappandomi agli alberi.
Si torna poi su strada bianca, ma subito dopo accuso crampi a entrambi i polpacci.
Uno si scioglie subito, l’altro mi costringe a una breve sosta e a perdere una manciata di posizioni. Riprendo e proseguo per gli ultimi 2km senza problemi.
Peccato per le posizioni perse dopo i crampi, è stata una gara complicata, ma comunque porto a casa un 94°posto/260 circa.
Arrivo emozionato al traguardo...queste sono le mie massime distanze e l'aspetto trail di questa gare, con tutte le difficoltà annesse, lo rende ancora di più un'esperienza avvincente.
Raccolgo e condivido anche l’emozione con Matteo, compagno di società, arrivato qualche minuto dopo di me e felice di aver concluso il suo primo trail.
Organizzazione della manifestazione, da parte del gruppo A.S.D. Trail Running, ottima come al solito.
venerdì 22 aprile 2016
mercoledì 6 aprile 2016
Serenità, gioco...fatica
Serenità: svegliarsi e guardare fuori per capire se il tempo è buono e per capire da che altitudine la neve comincia a essere copiosa....imboccare il sentiero partendo da 720 slm....gran salita, 4,3km e 800mt di dislivello positivo.
I boscaioli me l'avevano detto, "non arrivi a Malga Caset".
La valle diventa sempre più piccola vista dall'alto, il sentiero è pulito, non fa freddo, anzi la temperatura è vicina ai 15°C.
Un po' corro e un po' no...in alcuni tratti è impossibile, troppo ripido.
A 1400mt le prime chiazze di neve, il sentiero gira intorno alla montagna; i bastoncini affondano, prima di qualche centimetro, poi di mezzo metro.
Come due anni fa, a 1520mt non posso continuare, il sentiero è una lingua di neve sinuosa ma poco sicura.
Mi trovo fermo, affondato nella neve, ad ammirare il panorama, un picchio distrae il mio silenzio...è ora di tornare indietro.
Gioco: dietrofront e discendere i primi 500mt su neve, ripercorrendo gli stessi passi dell'andata.
Divertente...con il sorriso stampato in faccia, saltello sulla neve morbida.
Il sentiero poi diventa tecnico, un po' di attenzione, ma il gioco continua.
A circa 1300mt c'è un bivio, prendo un altro sentiero, diverso da quello dell’andata, ancora tecnico, ma più corribile, che scende a valle. Perdo quota velocemente.
Curve e contro curve sulla forestale, il rumore della cascata mi accompagna.
Fatica: Quell'ultimo km in discesa per scendere in valle su gippabile, lastricata per favorire salita e discesa con auto e soprattutto mezzi agricoli, ripidissima, non l'ho mai sopportata. Spacca-gambe, spacca-dorsali, spacca-cosce....
Rispedito in giù dalla neve trovata in quota, ripasso dal paese a buon ritmo, anche se le gambe si lamentano...e non sanno ancora che dobbiamo risalire da 700mt fino a 1300mt.
Prendo il sentiero per Croina, devio per il monte dei Pini su forestale, un po’ al passo un po’ correndo, sono altri 4,5km e 600mt di dislivello positivo.
Sono di nuovo a 1300mt, la forestale finisce su una "terrazza panoramica", il lago di Ledro si estende all’orizzonte, scorgo Malga Vies…
Ridiscendo e mi butto sul sentierino tra gli alberi; tutto sommato le gambe stanno abbastanza bene, ma manca ancora un altro km di gippabile lastricata in discesa…identica alla precedente…
Ritornato in paese, noto da subito l’affaticamento alle gambe.
Peccato non ci sia un bel sentiero fino al paese…
Poco più di 18km e più di 1400mt di dislivello +/-, da un po’ di tempo non facevo dislivelli tali.
Non potevo volere di più da un allenamento trail di questo tipo, che ogni volta si rivela nuovo, appagante e mai noioso.
E per ritemprarmi c’è Ginevra, che non è una massaggiatrice locale, ma una delle ottime birre del Birrificio artigianale della Valle (Birrificio Leder), accompagnata da un bel piatto di carne salada.
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