...ed era situato a Borgo Adorno, vicino a un paese dal nome bizzarro...Cantalupo Ligure..nella Valle del Borbera.
Qui, ogni anno, vi si svolge una gara di corsa immersa nella natura e inserita nel circuito della Salomon Trail Tour Italia ; è organizzata da "
Gli orsi", attira autoctoni e forestieri attratti dal percorso lungo, 71km, medio di 37km e un po' più corto, 16km chiamato "Il castello di Pietra".
Con la mia fedele damigella Barbara ad appoggiarmi, domenica 11 maggio ci rechiamo in quel di Cantalupo per affrontare i 16km, che prevedono però circa 700mt di dislivello positivo e negativo...
Il viaggio nasce sotto i peggior auspici...il soldo mancava (
bancomat non funzionante), il nostro cavallo non ha trovato foraggio nel suo fienile preferito (
diesel finito dal benzinaio) e dopo una mezz'ora di viaggio al nostro carro si rompe la ruota (
gomma forata), ma un'abile maniscalco (
carrozziere vercellese) in pochissimo tempo la aggiusta.
Nonostante il fato avverso, arriviamo a destinazione senza trovare briganti per la strada.
A pochi chilometri da Cantalupo il favoloso paesaggio che attraversiamo è caratterizzato dal verde della Valle e costeggiamo dall'alto il fiume Borbera.
Il borgo, a 380mt di altitudine, è minuto e caratteristico, con il fiume che lo attraversa e la montagna a lambirlo e ombreggiarlo.
Cantalupo è già gremita di corridori, alcuni sono già partiti per la gara lunga, alcuni stanno per partire; da buoni forestieri entriamo in punta di piedi, senza far troppo rumore per il ritiro del pettorale.
Vedo molti atleti vestiti di tutto punto e attrezzatissimi, penso: "oggi sarà dura..questi non scherzano". Inganno l'attesa passeggiando tra i venditori della Salomon e acquisto una lampada frontale che tornerà utile in futuro.
Con la mia damigella risaliamo la strada che porta al nostro ostello, Albergo Stevano, in un borgo anch'esso dal nome particolare, Pallavicino, sito a 750metri di altezza.
L'oste e la sua famiglia sono cordiali, la stanza è bella e spaziosa.
Breve riposo, poi indosso la mia divisa e la maglia del "Castello di Pietra", fornita da "Gli orsi" nel pacco
gara. Ritorniamo a Cantalupo, saluto Barbara, mi riscaldo con qualche allungo.
Ho studiato il percorso e so che le salite sarebbero cominciate dopo pochi metri.
Si parte a razzo, si entra quasi subito nello sterrato, pendenza leggera e poi si sale "in su" di 120 metri in 700mt di percorso, cammino veloce e qualcuno corricchia.
Mi mantengo in buona posizione, credo nei primi 40; al terzo km rapida discesa, il fango è padrone, i miei calzari da rossi diventano marroni.
Bene, a partir da ora sono 4km di salita, da 430mt a 730mt di altitudine; il cuore batte forte, il ritmo che riesco a tenere è comunque buono, qualche rivale mi supera e qualcuno lo lascio a guardarmi dal basso.
In certi punto il bosco e i sentieri si aprono sui prati e sulle colline della valle, bellissimo.
Si va verso Pallavicino, salendo anche in breve tratti su asfalto e tra tornanti; come dice un poesia affissa al nostro ostello "
E t'arrampeghi cianin cianin, finchè t'arrivi a Pravixin...".
Al km.7,5 si passa davanti al Castello di Pietra, qualche spettatore
saluta e incita, ristoro veloce con acqua, subito dopo discesa su scalini non proprio corribili e poi di nuovo nel verde.
Ora si si scende fino all'11°km dove scambio due parole con un rivale proveniente dal vicino territorio di Casale Monferrato, ma che dall'accento tradisce una chiara origine slava e o balcana.
Ci siamo finora alternati nei saliscendi del percorso, ma adesso egli sembra a corto di energia; lo saluto sull'ultimo prato in piano della gara e procedo verso la meta.
Siamo ancora a più di 600mt di altezza e dobbiamo ridiscendere fino a quasi 350 metri; gli ultimi 3km sono da correre "verso il basso" tutti d'un fiato, su sterrato per nulla agevole, curve improvvise e fango su cui si pattina.
Fatico a restare ben coordinato, perdo due posizioni...queste discese sono fin più difficili delle salite, bisogna stare attenti a ogni appoggio di piede.
Ecco, vedo il bel campanile rosso della Chiesa di Cantalupo, si ritorna sull'asfalto, ancora discesa e vedo un corridore del Ducato di Milano che recupera su di me.
Entro nel borgo, bel passaggio tra le strette vie del centro, allungo finale e mantengo l'ottima
49a posizione, arrivo tra due ali di spettatori e la mia damigella ad aspettarmi.
I calzari sono ormai infangati e addirittura rotti, anche se già da tempo non versavano in buone condizioni.
Contento e stanco, mi lavo con gli altri contendenti sotto una cascata gelata (
doccia freddissima!) che mi causerà qualche successivo dolore di pancia.
Sulla strada del ritorno, ci fermiamo per mostrar alla mia damigella il Castello di Pietra, quando due cavalli scendono soli da non si sa dove, si piazzano davanti al nostro carro imponendo fieri il loro passaggio e sempre soli si ritirano nella loro scuderia...
Il ritorno all'ostello ci ritemprerà, con fiori di sambuco e ligaboschi in pastella, salami locali, torta salata alla primula, cinghiale in umido, arista con mele e buon vino rosso locale.
Infine, al calar del sole ci ritiriamo a riposar le membra, poco prima che scoppi il temporale.
Al mattino seguente sole fantastico...a coronamento di un trail da
favola.
Classifica "Castello di Pietra" 2013 (.xls)
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Altimetria "Castello di Pietra" |